Prima estinzione del 2020: il pesce spada cinese

La prima estinzione dell’anno: il pesce spada (o spatola) cinese non c’è più, dopo esser stato in circolazione almeno 200 milioni di anni. E gli scienziati disperano di trovarne ancora qualche esemplare. Questa la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment. La specie, che può superare i 7 metri di lunghezza, è sopravvissuta a cambiamenti e sconvolgimenti inimmaginabili, come l’estinzione di massa che ha ucciso dinosauri i rettili marini, come plesiosauri, che solcavano le sue stesse acque. Nel tempo, le piante da fiore si sono evolute e sono arrivate a popolare le rive del fiume Yangtze, nella Cina moderna, dimora ancestrale di questo pesce così particolare.

Con il passare del tempo, le rive del fiume sono state ricoperte da bambù, che ha pian piano portato i panda giganti a far parte dell’ecosistema. Negli ultimi millenni, un battito di ciglia nel tempo evolutivo – la Terra è stata abitata da miliardi di persone e la Cina è diventata il paese più popoloso del pianeta. Nelle acque fangose dello Yangtze, il pesce spada ha vissuto usando il suo muso simile a una spada per percepire l’attività elettrica e rintracciare le prede, come crostacei e pesci. Il nuovo studio conclude che la specie si è ormai estinta, principalmente a causa della pesca eccessiva e della costruzione di dighe.

E’ “una perdita riprovevole e irreparabile”, afferma il principale autore dell’articolo Qiwei Wei dell’Accademia cinese delle scienze della pesca, che studia l’animale da decenni. “E’ molto triste”, aggiunge Zeb Hogan, biologo ittico dell’Università del Nevada, Reno, nonché esploratore del National Geographic non direttamente coinvolto nello studio. “E’ la perdita definitiva di un animale davvero unico e straordinario, senza alcuna speranza di guarigione”, aggiunge. Hogan afferma che l’estinzione del pesce spada dovrebbe servire da campanello d’allarme per proteggere altre specie di acqua dolce. I grandi pesci, in cui è specializzato, sono particolarmente a rischio.

“Questo è il primo di questi grandi pesci d’acqua dolce a scomparire e molti sono a rischio: la preoccupazione è che altri si estingueranno, ma la speranza è che possiamo invertire il loro declino prima che sia troppo tardi”, sostiene Hogan. La specie è gradualmente diminuita nel corso dell’ultimo secolo a causa della pesca eccessiva. Negli anni ’70 venivano raccolte in media 25 tonnellate di pesce spada ogni anno. Secondo i ricercatori la specie si è estinta tra il 2005 e il 2010, ma un intervento antecedente al nuovo millennio ne avrebbe, forse, evitato la perdita.

Il team di ricerca ha provato a rintracciare il pesce spada cinese in centinaia di località lungo lo Yangtze. Sono stati usati vari tipi di reti, ecoscandaglio, attrezzi per elettro-pesca e altre tecniche per localizzare qualsiasi rappresentante della specie, il tutto invano. Anche i mercati di pesce del paese sono stati monitorati. I ricercatori hanno quindi utilizzato un modello matematico per determinare la probabilità che la specie sia estinta, in base alla dimensione della popolazione precedente e agli intervalli tra gli avvistamenti. “Resta la speranza che ci siano ancora esemplari di pesce spada cinese, ma le possibilità sono decisamente scarse. La mancanza di osservazioni negli ultimi 16 anni nei fiumi in regioni altamente urbanizzate con un notevole livello di utilizzo dell’acqua rende altamente improbabili nuove osservazioni”, afferma Ivan Jaric, coautore dell’articolo e biologo presso l’Istituto di idrobiologia ceca e l’Università della Boemia meridionale. Il pesce spada cinese era una delle uniche due specie esistenti, il suo parente più prossimo è il pesce palude americano, una specie vulnerabile trovata nel bacino del fiume Mississippi negli Stati Uniti.

Entrambi sono strettamente legati allo storione, minacciati per 85 per cento, il che li rende la specie animale più a rischio, secondo l’International Union for Conservation of Nature. “I grandi pesci non sono solo elementi cruciali nei loro ecosistemi, sono anche sentinelle per la qualità ambientale, poiché possono sopravvivere solo in fiumi sani”, osserva Hogan.

L’insegnamento della scomparsa del pesce spada deve essere l’importanza di proteggere il patrimonio rimasto nello Yangtze, e non solo. “Dobbiamo agire con urgenza per salvare quelle specie per le quali rimane ancora qualche possibilità”, afferma Jaric. “Dovrebbero essere condotte al più presto delle valutazioni del rischio di estinzione per tutte le specie in pericolo nello Yangtze”, afferma il ricercatore. “Andando avanti, dobbiamo imparare a bilanciare i bisogni degli umani con quelli della vita acquatica”, afferma Hogan. “E non è un compito impossibile”, conclude.

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