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Impegno ambientalista GIAN

2024

Il progetto EcoCoWaLa promuove un’educazione ambientale innovativa e partecipativa, focalizzata in particolare sulla protezione degli ecosistemi fluviali. Sviluppato in collaborazione con associazioni di Austria, Italia e Portogallo, coinvolge giovani tra i 12 e i 30 anni in attività educative e workshop internazionali per stimolare consapevolezza ecologica e responsabilità verso la biodiversità.

Attraverso una serie di incontri in presenza (Portogallo, Italia, Austria) e online, il progetto punta a sviluppare metodi di apprendimento informale replicabili su scala più ampia, con l’obiettivo di formare una nuova generazione di cittadini attenti e impegnati nella tutela dell’ambiente, in particolare dei fiumi e delle aree naturali. L’Italia, con l’associazione Amici della Natura, ha avuto un ruolo chiave nell’organizzazione delle attività.

Evento finale del percorso partecipativo del progetto, promosso dall’Istituto di Bioeconomia del Cnr con il contributo del Comune di Sesto Fiorentino e dell’Autorità Regionale per la Partecipazione. Il percorso si è concluso sabato 16 marzo con la piantumazione di nuovi alberi per il bosco urbano e la raccolta di idee per recuperare e riqualificare quest’area. Hanno partecipato gli alunni di una quindicina classi primarie di Sesto, proponendo il proprio progetto. Gli alunni hanno portato varie idee con video, immagini e hanno visitato lo spazio verde per poter avviare la propria ideazione. Idee diverse che spaziano dal prato fiorito per favorire la biodiversità e richiamare gli insetti impollinatori, alla fattoria didattica, all’area con alberi da frutto per tutto il quartiere, area giochi. Tante idee che hanno accompagnato tutto il percorso del progetto partecipativo”. Alla fine del pomeriggio sono stati premiati gli elaborati delle classi che hanno partecipato al concorso “Uno spazio verde ideale” e messi a dimora i nuovi alberi.

Il Festival Terra Lenta, svoltosi dal 20 al 22 settembre 2024 a Cecina (LI), si è affermato come un importante momento di riflessione e azione sull’ecologia e la crisi climatica. L’evento, nato dalla collaborazione tra realtà locali e internazionali (tra cui GIAN Gran Pino APS, IYNF e il Comune di Cecina), ha promosso un approccio olistico alla sostenibilità ambientale, sociale e culturale.

Fulcro del festival sono state due tavole rotonde su temi di grande rilevanza: “Migranti climatici e crisi ambientale” e “Relazione tra informazione e propaganda”. Questi momenti hanno favorito un dialogo costruttivo tra relatori, pubblico e giovani attivisti, stimolando riflessioni critiche sul legame tra cambiamento climatico e disuguaglianze globali.

Un elemento chiave dell’impegno ambientalista è stato il forte coinvolgimento delle giovani generazioni, sia locali sia internazionali, protagoniste attive nei workshop, nelle attività scolastiche e negli scambi culturali. Il festival ha puntato sulla formazione ecologica e linguistica degli studenti, con laboratori su sviluppo sostenibile e crisi climatica, evidenziando il ruolo cruciale dell’educazione ambientale.

La presenza di stand e progetti sostenibili ha rafforzato il messaggio pratico del festival: promuovere azioni concrete, reti territoriali e internazionali e una visione condivisa per affrontare la crisi ecologica. L’obiettivo dichiarato è costruire una società futura rispettosa della natura, partendo dalla partecipazione, dall’informazione e dall’inclusione.

La partecipazione al Comitato NO A31 contro la realizzazione dell’autostrada A31. Numerosi sono stati gli interventi all’interno del comitato, grazie anche alle risorse tecniche che l’associazione

Con i vari soggetti trentini, come Legambiente, WWF, LIPU, Italia Nostra, si sta lavorando sul territorio e con le istituzioni Trento.

L’adesione al Comitato interregionale per la tutela del Garda nello specifico contro la ciclovia del Garda.

Partecipazione al Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro su varie questioni legate alla tutela del territorio Alto Garda.

Quest’anno abbiamo ottenuto la nomina di Lozio a “Villaggio degli Alpinisti”, titolo riconosciuto dai Club Alpini riuniti di Austria, Svizzera, Slovenia, Germania e Italia. Il loro motto è “meno, ma meglio”, la loro filosofia rispetta questi criteri: vicinanza con rispetto reciproco, divertimento ad alto livello, movimento con le proprie forze, stimolo senza frenesia, vivacità senza rumore. In Italia per ora sono presenti cinque villaggi, solo noi in Lombardia.

come comitato centraline di Valcamonica abbiamo continuato nell’opera di contenimento degli appetiti bulimici dei derivatori dell’acqua dei fiumi ed abbiamo ottenuto alcuni risultati. Il principale esito è stata la condanna di alcuni dirigenti di una società che opera sul torrente Grigna del comune di Esine a più di un anno di carcere e ad una multa di alcune migliaia di euro per “Danno ambientale”. La condanna, comminata dal Tribunale di Brescia, è stata un frutto indiretto della nostra azione più che decennale. Infatti noi, per metodo, non siamo mai ricorsi direttamente a tribunali ma, ovviamente, le nostre denunce pubbliche hanno costretto le forze dell’ordine ad aprire inchieste le quali sono finite sul tavolo dei giudici. Abbiamo continuato anche nell’opera di monitoraggio dell’applicazione della Direttiva Quadro Acque europea del 2000 su numerosi torrenti sempre facendo opera di coinvolgimento dell’opinione pubblica attraverso i mezzi di informazione e degli uffici pubblici regionali e provinciali con lettere ed incontri. Segnaliamo in particolare le situazioni del torrente Trobiolo che scende da Borno al fiume Oglio, particolarmente inquinato e sfruttato. Ci stiamo occupando anche del diritto dei cittadini ad accedere alle aree demaniali dei fiumi in quanto solo la loro presenza garantisce un minimo di controllo. Andiamo denunciando da tempo la situazione di Cogno, esemplare in questo senso. Naturalmente continua la battaglia contro il deposito di inquinanti di Forno d’Allione a Berzo Demo ed abbiamo intrapreso la battaglia contro la centralina di Val d’Adamè, struttura abnorme per la produzione di energia idroelettrica costruita in un sito protetto dalla rete europea di Natura Duemila. Molto importante ricordare che al Comitato Centraline aderiscono tutte le principali associazioni ambientaliste ed anche le sezioni del Club Alpino Italiano di Valcamonica.

Festival Terra Lenta, seconda edizione Partenariato del festival terra lenta insieme alla sezione
locale del Gran pino ha definito un nuovo capitolo nel networking del GIANGIO al di fuori delle sue
reti locali. Questo festival, aprendo le porte a ospiti di altre ONG (Un Ponte Per, Sea Sheperd,
Survival International, etc) e cooperative ed enti sociali, ha permesso agli amici della natura di
creare connessioni. GIANGIO ha lanciato delle borse per giovani che potevano vincere la presenza
al festival, offrendo le idee creative per i workshops. Il risultato era di successo, ricevendo oltre 6
candidature, selezionando 4 giovani per la presenza al Festival. Oltre 10 giovani sono stati tesserati
al di fuori della rete degli amici della natura, fra gli ospiti e i giovani borsisti di altri associazioni che
potevano presentarsi al Festival.

2023

Un gruppo di attivisti ambientalisti è impegnato nella difesa del Lago Bianco, un raro ecosistema di tundra artica situato a 2.652 metri nel Parco Nazionale dello Stelvio. Questo habitat, di elevato valore ecologico per la sua biodiversità, è minacciato da un progetto volto a sfruttare le sue acque per l’innevamento artificiale degli impianti sciistici di Santa Caterina Valfurva.

Gli attivisti denunciano l’inerzia dell’ente Parco, che non avrebbe partecipato alle conferenze di servizi né agito per fermare i lavori, nonostante l’altissimo livello di protezione ambientale dell’area.

Il gruppo porta avanti una battaglia legale e scientifica, raccogliendo fondi e coinvolgendo esperti per produrre una relazione tecnica che dimostri i gravi impatti ambientali del progetto. L’obiettivo è sospendere o fermare il progetto attraverso vie legali e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza di una gestione sostenibile della montagna, contraria ai vecchi modelli economici insostenibili.

L’evento “Let It Flow”, svoltosi a Cevo, ha rappresentato un importante momento di collaborazione tra associazioni italiane e austriache impegnate nella tutela degli ecosistemi fluviali e nella difesa dell’acqua. Durante le due giornate, si sono svolti confronti su approcci e pratiche per la gestione sostenibile delle risorse idriche, il monitoraggio dei corsi d’acqua e l’educazione ambientale nelle scuole. L’incontro ha rafforzato i legami istituzionali, portando alla creazione di un gruppo di lavoro internazionale per la protezione dell’acqua. È stato anche presentato ECOCOWALA, un progetto Erasmus+ che, se approvato, permetterà di proseguire la collaborazione attraverso attività formative nei prossimi due anni. L’iniziativa ha mostrato come il dialogo transnazionale possa essere una leva concreta per affrontare le sfide ambientali attuali e future.

Mantenimento e piantumazione di 15 nuove essenze di marroni. Manutenzione della pozza montana.

Il Festival Terra Lenta, svoltosi a Cecina il 22 e 23 settembre, ha rappresentato un forte momento di impegno ambientalista e partecipazione civica, ponendo al centro la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Promosso da una rete di realtà locali e internazionali (tra cui NaturefriendsIYNF e GIAN e Gran Pino), il festival ha favorito il confronto tra esperti, attivisti e giovani, con l’obiettivo di sensibilizzare e formare le nuove generazioni su tematiche cruciali come la crisi climatica, la protezione dell’ambiente e la costruzione di un futuro sostenibile. Attraverso tavole rotonde, workshop, stand e laboratori multilingue, il festival ha promosso l’educazione alla cittadinanza ecologica, il coinvolgimento delle scuole locali e lo scambio culturale con partecipanti internazionali. L’iniziativa ha valorizzato l’azione collettiva come strumento di cambiamento, sottolineando l’importanza del dialogo intergenerazionale e interculturale nella lotta contro l’emergenza climatica.

La partecipazione al Comitato NO A31 contro la realizzazione dell’autostrada A31. Numerosi sono stati gli interventi all’interno del comitato, grazie anche alle risorse tecniche che l’associazione ha messo a disposizione. Con i vari soggetti trentini, come Legambiente, WWF, LIPU, Italia Nostra, stiamo lavorando sul territorio e con le istituzioni contro il progetto di un gassificatore a Trento.

Continua il supporto alla candidatura di Lozio per diventare “Villaggio degli Alpinisti”, titolo riconosciuto dai Club Alpini riuniti di Austria, Svizzera, Slovenia, Germania e Italia. Il loro motto è “meno, ma meglio”, la loro filosofia rispetta questi criteri: vicinanza con rispetto reciproco, divertimento ad alto livello, movimento con le proprie forze, stimolo senza frenesia, vivacità senza rumore. In Italia per ora sono presenti quattro villaggi, nessuno in Lombardia.

Praticamente gran parte dell’attività della nostra sezione è incentrata sull’impegno nella difesa dell’acqua che scorre in Valcamonica, tentando di ottenere l’applicazione integrale della Direttiva Quadro Acque dell’Unione Europea contro lo sfruttamento selvaggio dei torrenti. Lavoriamo in collaborazione con tutte le associazioni ed i comitati della valle. Abbiamo raggiunto una buona quantità di risultati molto concreti per quanto riguarda il rispetto della continuità fluviale e il deflusso ecologico. Buona collaborazione con gli Uffici Territoriali Regionali e con l’Autorità di Bacino fiume Po sede centrale di Parma. Grossa e difficilissima battaglia per la rimozione delle 55.000 tonnellate di rifiuti tossici della ex-Selca accumulate nel capannone fatiscente sull’ansa del fiume Oglio a Forno d’Allione nel comune di Berzo Demo.

Prosegue l’attività sul progetto “Contratto di Fiume Cecina” oltre che ad attività di clean-up e valorizzazione del territorio in collaborazione con altre Associazioni di zona

Gestione del festival terra lenta insieme alla sezione locale del Gran pino ha definito un nuovo capitolo nel networking del GIAN al di fuori delle sue reti locali. Questo festival, aprendo le porte a ospiti di altre ONG e cooperative ed enti sociali, ha permesso agli amici della natura di creare connessioni.

2022

Con i genitori delle scuole (Co.Ge.Bo. Comitato genitori Bovezzo) e con la biblioteca di Bovezzo è stato portato avanti un progetto di educazione ambientale attraverso la seconda edizione delle “Favole nel marroneto” con letture sulla natura per i bambini da 3 a 10 anni. Abbiamo avuto la partecipazione del Grest locale con visite alla casa di ragazzi di età tra i 6 ed i 14 anni con l’organizzazione di due gare di Orienteering per i ragazzi delle medie.

HOTSPOT “Water flows in you(th) : un’attività “Water Flows in You(th)” un’iniziativa promossa da Naturfreundejugend Deutschland e finanziato dal ministero degli esteri tedesco, si è svolta a casa Gran Pino (partner del progetto):  un programma di scambio di una settimana, che celebra le nostre diversità e il nostro attivismo ospitando 13 giovani e operatori giovanili provenienti da Romania, Argentina, Germania, Finlandia, Polonia, Spagna, Lettonia e Iran. L’attività si è concentrata sui temi della tutela dell’acqua, mettendo in atto diverse metodologie di educazione non formale. l programma è stato equilibrato tra la presentazione su scala locale e globale, dalle azioni individuali a quelle collettive, parlando delle iniziative locali e delle possibilità di finanziamento dell’UE. 

Partecipazione al Comitato NO A31 contro la realizzazione dell’autostrada A31. Numerosi sono stati gli interventi all’interno del comitato, grazie anche alle risorse tecniche che l’associazione a messo a disposizione. Partecipazione al tavolo di lavoro sulla bonifica della discarica Maza – Arco, con un notevole contributo tecnico professionale. Difesa del fiume Chiese contro il progetto di maxi depuratore del Garda. Dal 9 agosto 2021 membri dell’associazione stanno partecipato insieme ad altri membri del tavolo Basta Veleni al presidio attivo nella piazza Duomo a Brescia per sollecitare confronti, interventi e risposte coerenti al problema da parte delle autorità locali, regionali e ministeriali. In collaborazione con l’Università di Trento è iniziata una ricerca di rilevazione di indicatori di ecosostenibilità avendo come interlocutori i minorenni. Con i vari soggetti trentini, come Legambiente, WWF, LIPU, Italia Nostra, si sta lavorando contro il progetto di un gassificatore a Trento. 

Quest’anno è stata sostenuta la candidatura di Lozio, promossa da alcuni cittadini e sottoscritta dal Comune, a diventare “Villaggio degli Alpinisti”, titolo riconosciuto dai Club Alpini riuniti di Austria, Svizzera, Slovenia, Germania e Italia. Il loro motto è “meno, ma meglio”, la loro filosofia rispetta questi criteri: vicinanza con rispetto reciproco, divertimento ad alto livello, movimento con le proprie forze, stimolo senza frenesia, vivacità senza rumore. In Italia per ora sono presenti quattro villaggi, nessuno in Lombardia.

Questione Selca: anche qui numerosi incontri tra tutte le associazioni ambientaliste, riunioni con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente e con la Commissaria Prefettizia del comune di Berzo Demo. Nella scorsa primavera abbiamo portato la questione dell’imponente e pericolosissimo deposito di fluoruri e cianuri all’attenzione dell’arcivescovo di Milano, monsignor Delpini e, in collaborazione con Rete Ambiente Lombardia (una rete composta da più di 80 associazioni e gruppi ambientalisti della Lombardia), abbiamo partecipato ad una biciclettata di denuncia e solidarietà partita dal deposito di inquinanti della Selca che ha successivamente raggiunto altri siti inquinati a Bergamo, Cremona e Brescia. Forte collaborazione sul tema anche con Rete Sebino (gruppo ambientalista del lago d’Iseo) e confronto positivo anche con i sindaci del lago

Numerosi sono stati gli impegni ed i momenti sviluppati sul tema dell’Acqua che scorre : incontri con gli Uffici Territoriali Regionali, assemblee con i cittadini ed i comitati locali, quattro seminari ai quali siamo stati chiamati dall’Autorità di Bacino fiume Po e dall’Università di Brescia. Abbiamo avuto un incontro molto importante con il nuovo Segretario Generale dell’Autorità di Bacino a Parma Alessandro Bratti. Sul tema della difesa dei fiumi abbiamo portato la nostra esperienza di lotta anche all’incontro dei giovani NFI tenutosi a Cecina in settembre, oltre che al global day a Volterra.

Il gruppo ha come obiettivo la tutela delle acque scalvine in quanto eccessivamente sfruttate ai fini della produzione di energia idroelettrica, per fare ciò il gruppo formula osservazioni e le presenta agli enti competenti alla valutazione dei progetti di costruzione delle centraline idroelettriche, sensibilizza la popolazione anche promuovendo la raccolta di firme a sostegno della petizione “Stop alle nuove centralineidroelettriche in Val di Scalve”, monitora l’attività delle centraline esistenti in particolare per ciò che concerne il rilascio del deflusso minimo vitale. L’obiettivo di queste azioni è quello di garantire un equilibrio tra utilità pubblica e diritti privati nonchè fra ricavi economici di breve termine e salvaguardia del territorio per le generazioni future.

Il 13 giugno presso il Comune di Cecina si è tenuta la sottoscrizione protocollo operativo del contratto sopra indicato, con le modalità e gli obbiettivi illustrati durante la conferenza tenutasi il 17 settembre in Volterra nell’ambito della manifestazione Global Day; Partecipazione con nostri soci ad attività di pulizia organizzate anche da altre Associazioni ambientaliste.

2020 - 2021

La Sezione Volterra partecipa alle attività del percorso partecipativo degli incontri della assemblea di bacino per il “Contratto di Fiume della Val di Cecina” durante il quale verranno definite le proposte che porteranno alle azioni concrete per la definizione degli scenari essenziali e vincolanti per raggiungere gli obbiettivi individuati nelle diverse aree tematiche oggetto di studio. Le assemblee Plenarie e specifiche alle quale hanno partecipato attivamente Enti di governo locali, Aziende, Associazioni ambientaliste e di categorie economiche, tecnici e cittadini della Val di Cecina che partendo da una documentazione molto articolata basata su una approfondita indagine conoscitiva e sul conseguente sviluppo di piani operativi e progetti hanno sviluppato i seguenti argomenti:

  1. Gestione del rischio idraulico;
  2. Gestione della risorsa idrica;
  3. La valorizzazione e promozione del paesaggio e del sistema fluviale.

Oltre alle attività generali sopra citate la Sezione Volterra ha fornito il proprio contributo ai lavori relativi alla lettera “C” con l’invio di proprie indicazioni e valutazioni.
Al termine dell’intero percorso, sarà cura di questa Sezione mettere a disposizione di tutte le Sezioni G.I.A.N. la documentazione prodotta confidando che possa costituire un valido bagaglio di esperienza e termine di paragone anche per altre realtà che dovessero affrontare tematiche simili.

Alcuni mesi fa avevamo iniziato il percorso di inserimento del nostro Osservatorio Astronomico nell’elenco della Regione Toscana degli Osservatori di valenza didattico/scientifica da salvaguardare sotto il profilo legato al contrasto verso l’inquinamento luminoso. Il particolare riconoscimento ottenuto premia le attività didattico/scientifiche che da anni vi vengono svolte e, con Delibera della Giunta 903 del 20 luglio 2020 “Stazioni astronomiche e relative aree di protezione dall’inquinamento luminoso di cui al capo VI della l.r. 39/2005” conferisce allo stesso la qualifica di stazione astronomica riconosciuta dalla Regione toscana ponendola al centro di una area salvaguardata da norme vincolanti sull’inquinamento luminoso. Negli allegati alla Delibera sono pubblicati i nuovi elenchi e la mappa delle stazioni astronomiche con le relative zone di protezione, l’elenco dei comuni interessati dalle aree di protezione e le disposizioni di legge riguardo gli impianti pubblici e privati di illuminazione esterna e sulla relativa attuazione delle norme da parte dei comuni. Sono distinte due tipologie di stazioni astronomiche ai sensi dell’art 34 comma 1 della l.r. 39/2005.

2019

Il 15 marzo 2019 passerà alla storia come la data del primo sciopero globale per il Clima. Questa iniziativa promossa da Fridays for future , movimento giovanile ispirato dall’attivista sedicenne svedese Greta Thumberg ha avuto molto seguito anche in Italia. Anche il GIAN-Giò ha preso parte alle manifestazioni che avevano l’obiettivo di chiedere alla classe politica dirigente di prendere misure concrete per contenere gli effetti dei cambiamenti climatici scendendo in piazza a Verona, Parma, Milano, Torino, Trento, e Firenze. E’ iniziata una nuova era: la nuova generazione è consapevole dei disastri che stiamo lasciando sul pianeta e che la previsione demografica di 10 miliardi di abitanti per il 2050 non permette più di considerare le risorse naturali come infinite. Il nuovo modello economico non può più essere basato sulla crescita, ma dovrà essere basato sulla sostenibilità.

La Sezione Bovezzo partecipa ad una festa delle Associazioni e del Volontariato del Comune di Bovezzo con una piccola mostra sul riscaldamento globale, che è stata esposta anche alla Festa di Prima Estate del 14 luglio 2019. La mostra suddetta verrà poi presentata anche alle feste che saranno fatte da varie associazioni locali tra agosto e settembre.
Parte l’impegno per l’abolizione dell’uso della plastica sia all’interno della sezione che nel comune che prevede progetti con le scuole presentando progetti finalizzati a coinvolgere i ragazzi.

Partecipazione al tavolo di lavoro sull’indagine per la salute in valle di Ledro che ha visto coinvolto numerosi soggetti istituzionali della Provincia Autonoma di Trento. Negli ultimi anni la valle è stata investita da un crescente aumento di tumori, soprattutto infantili.

Al suo interno si svolgono numerose battaglie sulle questioni che investono in maniera deturpante le opere a danno dell’ambiente. Come ben sapete la Busa è una zona molto appetibile da punto di vista dell’edilizia speculativa in quanto zona turistica.

Domenica 19 maggio si tenuta a Trento una manifestazione (tra i cui organizzatori figurava la sezione Ledro Inselberg) contro l’uso fuori controllo dei pesticidi. Non solo sono sostanze che nell’immediato possono risultare altamente impattanti sulla nostra salute per via dell’assunzione attraverso i prodotti agricoli ma risultano avere anche ulteriori effetti in quanto, nel normale ciclo di agricoltura, possono infiltrarsi (attraverso le piogge) nel terreno e propagarsi a terreni vicini per non parlare dell’effetto nel caso raggiungano le falde.

Nell’ambito delle manifestazioni promosse in tutto il mondo dal movimento Friday For Future nato a sostegno delle attività di sensibilizzazione a difesa dell’ambiente poste in atto dalla giovane svedese Greta Thunberg, la Sezione Volterra ha partecipato con una propria delegazione all’evento organizzato in Volterra dagli studenti delle scuole medie superiori svoltosi con un meeting e successivo corteo snodatosi dalla Piazza dei Priori attraverso le vie principali del centro cittadino. E’ stata inoltre manifestata agli organizzatori dell’evento la disponibilità della Sezione a partecipare ad attività future che abbiano le stesse finalità.

2018

Sezione Ledro Inselberg – NO A31

Partecipazione al coordinamento del tavolo di lavoro contro la suddetta autostrada, partecipazione alle manifestazioni organizzate sul territorio Trentino contro tale opera e partecipazione alle serate di divulgazione informativa sul territorio di questo disastro ambientale.

Sezione Ledro Inselberg – Contro la Discarica Mazza di Arco

Partecipazione al coordinamento del tavolo di lavoro sulla bonifica della discarica Mazza situata in zona collinare di Arco sin dagli anni ’50 del secolo scorso.

2016

Sezione Volterra - “efficientamento energetico del Vile”

A seguito di lavori di efficientamento energetico della struttura ricettiva “Il Vile” è stato installato un sistema costituito da pannelli solari termici al fine di produrre acqua sanitaria a ciclo continuo abbattendo totalmente il consumo di gas GPL durante il periodo estivo e riducendone drasticamente la necessità anche durante il periodo invernale per il riscaldamento di un boiler di accumulo da 300 lt. Con l’occasione si è provveduto a coibentare parte del tetto riducendo la dispersione termica e conseguente necessità di utilizzo di gas GPL per il riscaldamento degli ambienti dopo che era già stata effettuata la totale sostituzione delle lampade ad incandescenza di vecchia generazione con fonti di illuminazione al neon o a basso consumo.

2012

Sezione Saviore Dell’Adamello “I fiumi ed i torrenti sono esseri viventi, per i diritti della natura e per quelli dei camuni”.

Un coordinamento di più di trenta associazioni lavora da anni per impedire la proliferazione incontrollata delle centraline idroelettriche. La Sezione Saviore è fortemente impegnata a controllare anche la gestione delle centraline già realizzate, a partire dal Deflusso Minimo Vitale, nella convinzione che l’economicità di tali impianti derivi, sostanzialmente, dalla costante forzatura delle regole e delle leggi da parte delle imprese costruttrici.
2012-oggi “Let it flow”-lasciatela scorrere. Campagna in difesa dell’acqua che scorre-Valcamonica e AMBER (associazione internazionale).

Contro la proliferazione abnorme di micro-centrali idroelettriche su fiumi e torrenti, per l’acqua libera, per la vita e la salute delle popolazioni. Tutte le associazioni ambientaliste della Valle Camonica, con numerose associazioni di pescatori e in collaborazione con l’Autorità di Bacino del Fiume Po (sede centrale di Parma) cerchiamo di preservare la natura ed il paesaggio acquatico della valle che è il primo sito per l’Italia della “World Heritage List dell’UNESCO” (dal 1979), Riserva della Biosfera UNESCO, sede di due parchi nazionali (Stelvio e Capo di Ponte), di due parchi regionali (Adamello e Riserva di Ceto, Cimbergo e Paspardo), sede di numerosi Siti di Interesse Comunitario-Zone di Protezione Speciale (UE) e che ha più del 60% del suo territorio sotto protezione.

Modalità di azione: informazione dei cittadini attraverso incontro pubblici e in rapporto con le scuole (medie inferiori e superiori), interlocuzione attivamente critica con gli uffici pubblici, con le amministrazioni locali e le autorità di polizia e carabinieri forestali. Nell’ultimo anno stiamo portando allo scoperto il più grosso sito inquinato della valle: quello di Forno d’Allione dove per cinquant’anni la Union Carbide, (la multinazionale responsabile del più grosso disastro ambientale dell’India, quello di Bopal dove trovarono la morte almeno 3500 persone), ha sversato rifiuti tossici in fosse di cui non si conosce né la profondità, né la qualità degli inquinanti. La situazione è particolarmente pericolosa in quanto siamo nell’alveo del fiume Oglio e gli inquinanti rischiano di arrivare fino al lago d’Iseo.

I risultati finora raggunti riguardano alcuni torrenti della media valle, in particolare il Grigna, la valle dell’Inferno, dove siamo riusciti ad impedire una centralina e più in generale stiamo rendendo consapevoli i cittadini che a fronte della rovina del paesaggio e dei torrenti, gli unici a guadagnarci sono i derivatori privati in quanto il contributo in termini energetici delle oltre 200 micro-centrali è meno dello 0,2% dell’energia elettrica prodotta.

2010

Sezione Saviore Dell’Adamello “Baita Adamè”.

Dopo controlli durati alcune estati e dopo ripetuti avvertimenti ai responsabili, La Sezione Saviore si è vista costretta a denunciare pubblicamente i roghi di plastica delle stoviglie utilizzate all’interno della baita ed anche le scritte fatte con bombolette spray che hanno deturpato alcuni monoliti al centro della val d’Adamè. Da quel momento la plastica ci risulta venga portata a valle e smaltita ed alcune scritte, non tutte, sono state cancellate.

Sezione Volterra - Discarica di Riotorto – Villamagna

In località Riotorto nel comune di Gambassi Terme, a ridosso dell’abitato di Villamagna un territorio particolarmente interessante dal punto di vista ambientale e paesaggistico era stata progettata una discarica per una capienza complessiva di 1.100.000 mc, come verificatosi in precedenza per la discarica di Gagnetto/Podernovo si costituì un vasto fronte del quale facevano parte i Comuni della zona, la Provincia di Pisa, varie Associazioni tra le quali era presente anche la Sezione Volterra del G.I.A.N. ed un comitato locale che per alcuni mesi con manifestazioni, articoli a mezzo stampa ed iniziative di protesta presso le Sedi Istituzionali di Regione Toscana e Provincia di Firenze che si erano dichiarate favorevoli, rappresentò la totale contrarietà al progetto da parte dell’intera popolazione e delle istituzioni locali per le implicazioni che avrebbe comportato a livello ambientale. L’azione di contrasto messa in atto da tutti i soggetti coinvolti portò al definitivo abbandono del progetto.

2005 - 2007

Sezione Saviore Dell’Adamello “No alla croce storta sull’Androla”.

La posa di una croce alta più di 30 metri, opera di Enrico Job, sul promontorio dell’Androla nel comune di Cevo, ha visto la sezione fortemente impegnata in una denuncia dal marcato carattere, non solo ambientalista, ma anche culturale. La croce è stata installata, ma il progetto iniziale è stato fortemente ridimensionato.

Sezione Saviore Dell’Adamello “La storia non si vende”.

I cittadini di Saviore, attraverso un’assemblea pubblica ed un referendum rifiutavano l’offerta da parte della Provincia Autonoma di Trento di oltre sei milioni di euro per la vendita di circa 1000 ettari di alpeggi in Val Daone e Val di Fumo. Da quell’anno, ogni estate, una rievocazione della transumanza storica vede ritornare su quelle terre numerosi residenti e villeggianti.

2000 - 2005

Sezione Saviore Dell’Adamello “No ai voli commerciali sull’Adamello”.

Contro la volontà del comune di Saviore e della sezione dell’Associazione Nazionale Alpini la Sezione Saviore dell’Adamello riusciva ad impedire l’avvio di un programma di voli commerciali patrocinato da varie società di elicotteri operanti in Valcamonica.
In questo stesso periodo veniva impedito il taglio, già previsto, di alcuni larici a malga Casentìa. Dichiarando che potevano avere un’età non inferiore a 300 anni, tali alberi vennero inseriti successivamente nell’elenco degli alberi monumentali della provincia di Brescia e datati tra i 700 e gli 800 anni.

1997

Sezione Volterra - Contratto Monopoli – Solvay

Accordo di collaborazione industriale tra lo Stato italiano (Ministero delle Finanze – Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato) e la multinazionale belga Solvay per lo sfruttamento del salgemma della Val di Cecina. Ci sono molteplici soggetti coinvolti a vario titolo anche a livello locale, provinciale e regionale oltre a quelli già citati. Tale accordo prevede un protocollo di intesa con il quale viene attribuita la titolarità di sfruttamento dei giacimenti sotterranei di salgemma della Val di Cecina alla multinazionale per un periodo della durata di 30 anni con possibilità di rinnovo. In questa vicenda l’attività della Sezione Volterra del G.I.A.N. si concretizzò anche nella partecipazione con propri rappresentanti qualificati al tavolo di studio sulla sostenibilità dello sfruttamento industriale delle risorse idriche del territorio necessarie al processo di estrazione e veicolazione delle salamoie verso l’impianto di lavorazione di Rosignano Solvay. Il tavolo di studio alla conclusione dei suoi lavori decretò la non sostenibilità ambientale per lo sfruttamento massivo così come previsto, ritardando l’applicazione del protocollo di intesa che ad oggi purtroppo risulta essere applicato. Va però sottolineato che lo studio effettuato sulla sostenibilità idrica del territorio ha portato ad una serie di interventi effettuati dal gestore locale del servizio idrico mirati ad un migliore sfruttamento delle risorse al fine di mitigare le criticità in regime di periodi di prolungata siccità.

1999-2004

Sezione Lozio - “No alla discarica in quota nel comune di Lozio”

La rielezione del 1999 ha dato la spinta decisiva alla discussa ambizione dell’architetto. In poco tempo si forma la società Lozio Risorse Spa (partecipata del comune) che innescano prontamente un circolo vizioso che porta gli incassi del comune (tributi, tasse, contributi ecc.) nelle casse della società stessa e nelle tasche dei suoi fondatori.
Presentandosi a seconda dell’opportunità come società privata per bypassare i vincoli di trasparenza e richieste dai cittadini oppure come società pubblica per utilizzare gli strumenti a disposizione della pubblica utilità (come ad esempio gli espropri) mette in atto un modello spregiudicato per la realizzazione di un progetto edilizio che prevede la costruzione di una Casa di riposo, un’enorme quantità di nuove seconde case e di un campo da golf che avrebbero portato lavoro e soldi a tutti i cittadini di Lozio.
Gli amici della Natura della Sezione Lozio sono il caposaldo dell’opposizione: mettendo a disposizione le proprie energie propongono progetti alternativi basati sul turismo sostenibile, equilibrato, rispettoso, cortese ed inclusivo. Non di meno, con fermezza e determinazione, mettono in campo tutti quegli atti amministrativi importanti per fermare la follia: ricorsi al TAR, lettere aperte ai cittadini, sensibilizzazione degli organi di stampa, denunce agli organi competenti. Non tutto purtroppo si è potuto fermare e ovviamente nessuno è stato ritenuto responsabile di questa azione sciagurata che tanto scompiglio ha portato nel territorio e nella popolazione di Lozio, ma tanto si è ridimensionato grazie alla presa di posizione responsabile e ferma degli Amici della Natura: è stato il piccolo sassolino che ha fermato l’ingranaggio dello sfruttamento di molti e dell’ambiente per il ritorno economico di pochi.

1996-1997

Sezione Volterra “No alla discarica Gagnetto/Podernovo”

A seguito della presentazione del progetto per la realizzazione di una discarica di circa 117 ettari in località Gagnetto/Podernovo a circa 3 km dall’abitato della frazione di Saline di Volterra destinata al accogliere rifiuti categoria B2, tossici e nocivi, si era formato un vasto fronte di Associazioni tra le quali era presente anche la sezione G.I.A.N. di Volterra ed un comitato cittadino che per alcuni mesi con manifestazioni, articoli a mezzo stampa ed iniziative di protesta presso sedi istituzionali locali (che in un primo momento si erano dichiarate favorevoli), provinciali e regionali rappresentò la totale contrarietà al progetto da parte dell’intera popolazione per le implicazioni che avrebbe comportato a livello ambientale. La discarica avrebbe dovuto accogliere quasi esclusivamente fanghi conciari contenenti cromo esavalente che avrebbero contaminato irrimediabilmente le falde acquifere ed i bacini di salgemma sottostanti. Il progetto fu definitivamente abbandonato nel 1997.

1995-1999

Sezione Lozio - “No alla discarica in quota nel comune di Lozio”

Gli anni fra il 1995 e il 2004 sono stati particolarmente faticosi per la valle di Lozio e i comuni dell’altopiano del Sole. L’amministrazione Pizio (guidata dall’arch. Giovan Battista Pizio nativo di Lozio e impiegato per un lungo periodo presso la provincia di Brescia) ha da subito iniziato una politica molto aggressiva nei confronti del territorio convincendo la maggioranza della popolazione che sarebbe stato in grado di trasformare questo piccolo paese di gronda in un polo di attrazione per l’intera valle Camonica ha puntato molto in fretta allo sfruttamento del territorio e al consumo di suolo, andando nella direzione diametralmente opposta a quella che sarebbe adatta per Lozio e cioè l’affermazione di un turismo sostenibile e rispettoso.
La prima proposta fu un bel sito di compostaggio di rifiuti di plastica possibilmente con annesso inceneritore che “farebbe conoscere Lozio a tutti coloro che dovranno per forza venire qui perchè questi progetti non li vuole nessuno sul territorio e noi li attiriamo in questo modo”: queste le ragioni sbandierate (e credute da molte persone) che pensavano a una ricchezza immediata per le tasche di tutti. La Sezione Lozio ha preso in fretta una posizione nettamente contraria e iniziato una campagna di avvertimento e coinvolgimento di associazioni, comuni, rappresentanti della società civile che ha ottenuto un buon risultato scongiurando e facendo momentaneamente tramontare questa malsana idea.

1994-1995

Sezione Saviore Dell’Adamello “Un parco per l’Europa”.

Nei primi giorni di aprile del 1995 la presentazione al Presidente del Parlamento Europeo Klaus Hentsh di 6700 firme di cittadini, concludeva la prima fase di un impegno comune a tutte le principali associazioni camune di una proposta sostenuta anche dal Presidente dei Verdi europei Alexander Langer. Questa stessa idea venne riproposta negli anni successivi anche dalla Regione Lombardia e dal Parco dell’Adamello. La Valcamonica con il suo grande patrimonio di incisioni rupestri oltre naturalmente alla vastità e bellezza del suo territorio, può diventare il perno di questo progetto ma deve fare scelte mirate a valorizzare e non a distruggere.

Sezione Saviore Dell’Adamello “Per le Montagne Sacre e le Terre Ancestrali”

L’incontro di quei giorni a Strasburgo con Ola Cassadore Davis e Michael Davis, Apache San Carlos segnò l’inizio del nostro impegno in difesa del Monte Graham in Arizona e della riflessione sulla sacralità dei luoghi della natura. Il grande Santuario Camuno del Cervo si rivelava così, alla luce delle culture indigene del Nord America, come una terra inesplorata nelle sue potenzialità spirituali, culturali e perfino terapeutiche. Tale ricerca, iniziata in quegli anni, è continuata con visite di Nativi nordamericani a Saviore e sta continuando in un “Dialogo Spirituale” che vede coinvolta anche la cultura e la spiritualità tibetana attraverso il Venerabile Geshe Lha Lobsang Tenkiong.

1992-1993

Sezione Saviore Dell’Adamello “No all’asfalto in Val Salarno”.

Assieme alle sezioni del CAI di Cedegolo ed Edolo, a Legambiente di Valcamonica ed a Mountain Wilderness, dopo una vertenza durata più di un anno, si è riusciti ad impedire l’asfaltatura della mulattiera che porta ai laghi Salarno e Dosazzo. Iniziata con una riunione tenuta all’interno del rifugio della valletta di Brata ed articolata in raccolta di firme, incontri pubblici e presidi, terminava con un decreto del ministero dei beni culturali ed ambientali che impediva la posa del manto d’asfalto e, di fatto, bloccava interventi della stessa natura già previsti per la val Miller e per il lago d’Arno.

1980-1990

Sezione Volterra “Contro la nuova discarica delle Balze”.

All’inizio del decennio il Comune di Volterra, essendo arrivata a saturazione la discarica utilizzata fino a quel momento, individuò come possibile sito per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani la voragine delle Balze. Fu pertanto realizzata una piattaforma in cemento armato per permettere il conferimento di qualsiasi tipologia di rifiuto mediante camion compattatori che, posizionandosi sulla stessa effettuavano lo sversamento dei materiali lungo il declivio delle Balze. La presenza di rifiuti in fermentazione e decomposizione comportava problematiche di grandissimo impatto ambientale, igienico e paesaggistico, aggravate dalla minaccia di rilascio di sostanze tossiche e nocive causata dalla continua combustione spontanea degli stessi rifiuti con innesco di incendi che andavano ad interessare l’intero versante sul quale insisteva una fitta boscaglia. L’insostenibilità sanitaria per la presenza della discarica urbana nelle immediate vicinanze della città unità a motivazioni di tipo ambientale e paesaggistico costituirono le motivazioni in base alle quali la sezione G.I.A.N. di Volterra, in collaborazione con altre associazioni, si mosse nei confronti delle autorità cittadine al fine di chiudere la discarica delle Balze portando alla realizzazione dell’impianto di smaltimento di Buriano attivo fino al 2016.

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