Con il seguente articolo il GianGio vuole esprimere, attraverso la rilettura delle posizioni di IYNF e NFI – l’opinione del gruppo relativamente a questo tema diventato oggi inderogabile.

Dal 14 al 19 novembre 2017, un gruppo di 31 giovani adulti provenienti da 16 paesi europei si sono riuniti a Heerlen, in Olanda, per la conferenza “Raise Your Voice”; gli associati italiani che hanno partecipato sono stati Mitsutake Ono, Marjan Nastarantehrani e Sara Nicolini. L’incontro è stato organizzato da IYNF, una rete di giovani attivisti provenienti dal movimento degli amici della natura, accomunati da interessi quali l’educazione non formale, l’amore per la natura e la solidarietà. Questa attività è stata cofinanziata dal Programma Erasmus+ della Commissione Europea e della Fondazione Europea della gioventù del Consiglio d’Europa.

Di fronte ai recenti sviluppi in merito al fenomeno della migrazione in Europa e non solo, la rete si è dedicata alla ricerca di un approccio condiviso sull’argomento. La motivazione della produzione di una dichiarazione di posizione deriva dal fatto che molteplici persone sono tuttora sfollate, lontano dalle loro case e migrano verso l’Europa. Subito si osserva un disagio dato dalla fortificazione dei confini dell’UE, e il crescente atteggiamento di ostilità verso rifugiati e migranti dall’inizio della cosiddetta “crisi dei rifugiati” nel 2015.

La dichiarazione di posizione

L’input del gruppo può essere riassunto con la seguente dichiarazione:

“Crediamo nell’uguaglianza degli individui. Pertanto, mostriamo rispetto e solidarietà
a vicenda. Proprio come la natura non segue i confini artificiali, noi non crediamo
che il  rispetto e solidarietà dovrebbero essere limitati da recinti e muri.

Ogni individuo in gravi necessità dovrebbe ricevere un sostegno a prescindere dalla propria nazionalità o stato legale. Allo stesso tempo, per combattere le cause alla radice della migrazione forzata e garantire il rispetto verso altri individui, crediamo che un processo decisionale sostenibile a tutti i livelli possa ridurre le ragioni che spingono le persone a fuggire dalle loro terre, come ad esempio le conseguenze dei cambiamenti climatici antropogenici e delle pratiche di sfruttamento di stati e corporation.

In sostanza, quindi, sentiamo la necessità che le parti interessate a tutti i livelli lavorino verso una società fondata sull’uguaglianza, il rispetto e la solidarietà”.

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