Premessa
La redazione della Rubrica Associativa Glocale Europa Mondo commenta gli avvenimenti che si stanno manifestando nel Medio Oriente, con protagonista l’esercito di Israele che provoca distruzione e morte nella popolazione civile della striscia di Gaza e in Iran; due realtà che hanno contribuito attraverso le organizzazioni terroristiche di Hamas e Hezbollah a creare un clima violento nei confronti dello Stato d’Israele.
La scelta di Hamas di compiere un atto di guerra il 7 ottobre 2024 nei confronti di trecento cittadine e cittadini israeliani ha intensificato la tensione omicida nell’area, coinvolgendo anche il vicino Libano, con la presenza progressiva dell’esercito israeliano, nonostante la presenza delle forze ONU di interposizione, tra le quali il contingente italiano.
L’escalation di violenza distruttiva, rafforzata dalla crisi di autorevolezza del primo ministro israeliano, che è soggetto delle attenzioni della Corte di Giustizia Internazionale con relativo mandato di cattura, ha implicato anche l’attacco allo Stato dell’Iran; noto per la politica repressiva nei confronti della popolazione civile iraniana.
La spirale della violenza origina da mancati accordi tra le parti e dalle molteplici complicità
A partire dal lontano 1948, anno di nascita dello Stato d’Israele(1), su un territorio a sovranità britannica, si sviluppa la “questione palestinese” che non ha trovato il giusto riconoscimento ad uno stato sovrano, nonostante le risoluzioni dell’ONU(2). Il percorso di due popoli e due Stati non si è realizzato, a danno della parte più fragile : la Palestina.
Il popolo palestinese, nel tempo, a sua volta si divide in fazioni che non favoriscono una guida autorevole per il proprio popolo, scivolando progressivamente verso il radicalismo terroristico di Hamas , dopo il fallimento degli accordi di Oslo(3) .
Nella Storia Contemporanea del Medio Oriente ricordiamo le azioni che hanno determinato l’ascesa al potere teocratico in Iran nel 1979(4).
Ricordiamo inoltre il periodo del 2015 dove erano stati firmati degli accordi per impedire la realizzazione di un arsenale nucleare a scopi militari nello Stato Islamico(5). Accordi falliti con la precedente amministrazione statunitense a guida Trump(5).
Concludiamo questo breve exscursus sul “nucleare iraniano” citando il ruolo dell’Unione Europea nel 2015 e i relativi approfondimenti(6)
Evidenziamo a conclusione del nostro contributo la notizia dell’ennesimo massacro di civili in Palestina e l’appello di Emergency
La strage dei civili palestinesi affamati, denutriti e trucidati
Strage al centro distribuzione aiuti a Khan Younis, droni e tank hanno aperto il fuoco sulla folla
“Oltre trecento palestinesi, tra morti e feriti sono arrivati all’ospedale Nasser. Il responsabile infermieristico: ‘Situazione fuori controllo ‘
Almeno 47 palestinesi sono stati uccisi e a decine sono rimasti feriti dal fuoco israeliano mentre erano radunate in attesa di ricevere farina, vicino a un centro di distribuzione di aiuti a Khan Younis, nel sud di Gaza.
Lo denuncia la protezione civile della Striscia.
Il portavoce dell’organizzazione umanitaria, Mahmoud Bassal, ha dichiarato all’AFP che “i droni hanno aperto il fuoco sulle persone. Pochi minuti dopo, i tank israeliani hanno sparato diversi colpi”. Oltre trecento palestinesi, tra morti e feriti sono arrivati all’ospedale Nasser. Il responsabile infermieristico: ‘Situazione fuori controllo’ ”
Hamas, ’61 morti e 397 feriti nei raid su Gaza in 24 ore’
Il ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas ha affermato che 61 palestinesi sono morti e 397 sono rimasti feriti in seguito agli attacchi israeliani nella Striscia nelle ultime 24 ore. Dall’inizio della guerra il sette ottobre 2023, si legge inoltre in un comunicato pubblicato su Telegram, il bilancio è 55.493 morti e 129.320 feriti.” (7)
“È stato un massacro”: almeno 51 palestinesi uccisi a Gaza mentre aspettavano i camion del cibo, affermano i medici”
I residenti affermano che i carri armati israeliani hanno sparato proiettili contro la folla lungo la strada principale di Khan Younis.
Almeno 51 palestinesi sono stati uccisi dai bombardamenti dei carri armati israeliani mentre attendevano i camion degli aiuti umanitari a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale , ha dichiarato il ministero della Salute del territorio, controllato da Hamas, aggiungendo che decine di altre persone sono rimaste ferite.
I medici hanno riferito che i residenti hanno riferito che i carri armati israeliani hanno sparato contro folle di palestinesi disperati in attesa dei camion degli aiuti lungo la strada principale orientale di Khan Younis. I medici prevedono che il numero delle vittime aumenterà, poiché molti dei feriti sono in condizioni critiche.
In una dichiarazione del ministero si aggiunge che l’ospedale Nasser, dove sono stati trasportati d’urgenza i feriti, è stato sopraffatto dall’alto numero di morti e feriti.
Un testimone ha detto di aver visto molte persone immobili e sanguinanti a terra dopo che le forze israeliane avevano aperto il fuoco. “È stato un massacro”, ha detto, aggiungendo che i soldati hanno continuato a sparare sulla gente mentre fuggiva dalla zona.
Un altro ha detto di aver sentito una forte esplosione seguita da pesanti spari e bombardamenti di carri armati. “Sono sopravvissuto per miracolo”, ha detto.
I palestinesi affermano che le forze israeliane hanno ripetutamente aperto il fuoco sulla folla che cercava di raggiungere i punti di distribuzione di cibo gestiti da un altro gruppo umanitario sostenuto da Stati Uniti e Israele da quando i centri sono stati aperti il mese scorso.
Le autorità sanitarie locali affermano che decine di persone sono state uccise e centinaia sono rimaste ferite.
In questi casi, l’esercito israeliano ha ammesso di aver sparato colpi di avvertimento contro persone che, a suo dire, si erano avvicinate alle sue forze in modo sospetto.
Israele afferma che il nuovo sistema è stato ideato per impedire ad Hamas di dirottare gli aiuti per finanziare le sue attività militanti.
Le agenzie delle Nazioni Unite e i principali gruppi umanitari negano che vi sia un significativo dirottamento degli aiuti e hanno respinto il nuovo sistema, affermando che non può soddisfare i crescenti bisogni a Gaza e che viola i principi umanitari consentendo a Israele di controllare chi ha accesso agli aiuti. Gli esperti hanno lanciato l’allarme per una carestia diffusa a Gaza.
La rete gestita dalle Nazioni Unite ha distribuito aiuti in tutta Gaza durante i 20 mesi di guerra tra Israele e Hamas, ma ha dovuto affrontare notevoli ostacoli da quando Israele ha allentato il blocco totale imposto dall’inizio di marzo fino a metà maggio.
I funzionari delle Nazioni Unite affermano che le restrizioni militari israeliane, il crollo della legge e dell’ordine e i saccheggi diffusi rendono difficile la distribuzione degli aiuti che Israele ha consentito.(8)
L’appello di Emergency
ORA! Il testo completo dell’appello di EMERGENCY
EMERGENCY è a Gaza dallo scorso agosto per curare le vittime di attacchi sistematici che stanno massacrando da 20 mesi la popolazione palestinese.
Siamo testimoni diretti con sempre maggiore difficoltà di una crisi umanitaria gravissima, come non avevamo mai visto prima: chi non è direttamente colpito dalla violenza delle armi, soffre per la mancanza di cibo, di acqua, di medicinali, di un riparo.
Gli aiuti umanitari entrati a Gaza dopo più di due mesi di sospensione non sono neanche lontanamente sufficienti, e nella Striscia è in corso una crisi alimentare, idrica e sanitaria che uccide tanto quanto le bombe. Siamo coinvolti in questa crisi non solo come operatori sul campo, lo siamo come cittadini e cittadine italiani perché la nostra storia, coscienza e Costituzione ci impongono di agire con chiarezza.
Ce lo chiede l’articolo 11 e ce lo chiede la festa della Repubblica che si celebra tra pochi giorni e non dimentica che solo la fine della violenza permette libertà e democrazia.
Per questo chiediamo al governo italiano:
- Di chiedere formalmente al governo di Israele, in ogni sede diplomatica e pubblica, di permettere l’ingresso nella Striscia degli aiuti umanitari di cui c’è disperato bisogno e la loro distribuzione alla popolazione civile;
- Di attivare subito un impegno diplomatico per un cessate il fuoco e per il rispetto del diritto umanitario internazionale;
- Di non rinnovare come forma di pressione il memorandum d’intesa per la collaborazione militare tra Italia e Israele, previsto per l’8 giugno;
- Di interrompere la compravendita di armi e sistemi d’arma da e per Israele;
- Di schierarsi per la sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele come già 17 Paesi hanno fatto per le continue violazioni dei diritti umani.
Chiediamo che venga fatto ORA.(9)
2)https://it.wikipedia.org/wiki/Soluzione_dei_due_Stati
3)https://www.affarinternazionali.it/accordi-di-oslo-le-ragioni-di-un-fallimento-durato-30-anni/
4)https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_iraniana
8)https://www.irishtimes.com/world/middle-east/2025/06/17/israel-hamas-gaza-strip-war/
9)https://www.emergency.it/gaza-appello/