Salviamo l’acqua che scorre

la nostra protesta contro la proliferazione abnorme di micro-centrali dura da quasi dieci anni, raccoglie le principali associazioni ambientaliste di Valcamonica oltre alle associazioni dei pescatori e si fonda su un fatto incontestabile: le chiamano micro-centrali, ma di micro hanno solo il nome, infatti il loro impatto sull’equilibrio naturale dei corsi d’acqua e sul paesaggio circostante è devastante ed irreversibile.  A differenza di altre fonti di energia rinnovabile, infatti, quella idroelettrica si realizza posando opere in cemento armato negli alvei, il solare e l’eolico sono reversibili, questa no. Le micro-centrali realizzano profitto solo per chi le costruisce ricevendo contributi dallo stato sotto forma di incentivi. Il contributo delle oltre duemila micro-centrali costruite sulle Alpi e sugli Appennini negli ultimi anni alla produzione totale di energia elettrica è inferiore al 2% del totale, tale risultato si sarebbe potuto ottenere con una semplice opera di razionalizzazione degli impianti precedentemente esistenti senza devastare il patrimonio naturale di torrenti e fiumi

Italo Bigioli – Presidente della Sezione di Saviore dell’Adamello

 

 

 

 

 

 

 

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