No Arsenali, Si Ospedali

 

 

Firma la petizione No Arsenali Si Ospedali

 

Emergenza coronavirus: è chiaro che “dopo” la crisi in cui siamo tragicamente immersi ben poco resterà come “prima”. E noi, i promotori del presente appello, siamo tra quelli che vorremmo un “dopo” di grande cambiamento in direzione positiva, in cui il “prima” – il malsviluppo dell’accumulazione per il profitto e per la potenza che ci ha condotto alla catastrofe – sia consapevolmente abbandonato.
Questo “dopo” dovrebbe incorporare i valori che, praticati “durante”, ci permetteranno di superare nel miglior modo possibile questo difficile momento: dopo anni di chiusure nazionalistiche, di razzismi, di odi e conflitti armati, un senso di solidarietà tra le persone e tra i popoli; dopo l’attacco a tutto ciò che è statale e le privatizzazioni selvagge, una rivalutazione della sfera pubblica e degli interventi programmati da parte dello Stato; e soprattutto un inizio di consapevolezza della dipendenza e fragilità umana rispetto alle forze della Natura, che deve tradursi in comportamenti individuali e collettivi sobri e prudenti, di rispetto per tutta la comunità dei viventi. L’ecosistema globale sconvolto reagisce e ci attacca con “nuovi” virus, in attesa di colpi ancora più tremendi che verranno da tempeste, alluvioni, siccità, desertificazione, carestie…
Potremmo ora, edotti dalla drammatica esperienza che stiamo affrontando, finalmente percepire che tutti gli esseri umani, articolati nei vari popoli, sono una unica famiglia che appartiene alla Madre Terra e che, come consigliava Martin Luther King: “Dobbiamo imparare a vivere tutti insieme come fratelli, altrimenti periremo tutti insieme come idioti”.

La componente ecopacifista dell’arcipelago nonviolento, ispirata dai Disarmisti esigenti, e a WILPF Italia, membri della Rete ICAN (Campagna Internazionale per l’abolizione delle armi nucleari), premio Nobel per la pace 2017, sulla base di questi presupposti di convivenza e collaborazione pacifica universale, propone che si inizi la conversione del sistema militare anche per sostenere le spese sanitarie urgenti necessarie per sconfiggere l’epidemia in corso, evitando la catastrofe.
L’apparato militare-industriale-fossile-nucleare è la principale causa delle minacce che incombono sull’umanità tutta: in primis il pericoloso intreccio tra minaccia nucleare e minaccia climatica in sinergia con la disuguaglianza economica e l’oppressione le cui vittime sono in crescita esponenziale a partire da donne, bambini e i soggetti fragili.

E’ necessario, allora, che le risorse pubbliche ad esso destinate comincino a essere dirottate verso un serio “Green New Deal“, una conversione ecologica dell’economia, uno stop all’accumulazione illimitata e un focus sui bisogni umani e di salvaguardia dell’ambiente, realizzante la piena occupazione; un ecosviluppo che vede tra i suoi pilastri anche una sanità pubblica messa in grado di fronteggiare emergenze come quella terribile da coronavirus.

Come richiesta urgente per l’Italia, proponiamo in particolare che le spese militari, a partire da quelle incostituzionali degli F35 e dei sistemi d’arma offensivi, siano dirottate subito verso misure sanitarie a beneficio della vita e della salute dei cittadini.

Reiteriamo la richiesta che l’Italia ratifichi il Trattato di proibizione delle armi nucleari, contribuendo alla sua entrata in vigore. E’ mai possibile – non possiamo non chiederci – che una maggioranza al governo che ha votato per questo Trattato al Parlamento europeo poi si sottragga ad un conseguente impegno in Italia permettendo che si continuino a buttare soldi per mantenere le bombe atomiche USA in Europa (e sul nostro territorio)?

Nel mondo sono in corso varie guerre con drammatiche conseguenze umanitarie ed ambientali, di cui tre proprio di fronte al nostro balcone mediterraneo: Siria, Yemen e Libia, questa ultima che vede più direttamente implicata l’Italia, a difesa dell’ENI, in intricatissime partite geopolitiche con il petrolio e le altre risorse energetiche come posta principale.
Dal punto di vista dell’epidemia queste guerre potrebbero essere devastanti, come a suo tempo lo fu la famigerata influenza “spagnola”.
Qui citiamo le parole dell’illustre infettivologo Aldo Morrone, direttore del San Gallicano:
Se ci fosse una vera volontà di contrasto dell’epidemia bisognerebbe partire da un immediato stop alle guerre, da un immediato riconoscimento del diritto alla mobilità dei migranti e dei rifugiati, in sicurezza. Non è una fissazione pacifista ma una necessità scientifica“.

Il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha colto perfettamente la questione quando ha avanzato la sua proposta per “l’immediato cessate il fuoco in tutti gli angoli del mondo”. E quando chiede di “fronteggiare oggi un solo nemico: il Covid-19: finiamola col morbo della guerra e combattiamo la malattia che sta devastando il nostro mondo”.

Ascoltiamo queste parole e decidiamo di ritirarci unilateralmente da queste guerre e di revocare le missioni militari all’estero.
Sosteniamo l’alternativa della difesa civile non armata e nonviolenta promuovendo in particolare i corpi civili e le ambasciate di pace.
Orientiamo fondi pubblici verso la riconversione produttiva della industria bellica verso il settore civile: non bombe, cannoni e cacciabombardieri ma, ad esempio, i ventilatori e le attrezzature mediche di cui abbiamo tutti bisogno.
Ricordiamo il celebre adagio del mai dimenticato Presidente partigiano Sandro Pertini: “Si svuotino gli arsenali di guerra portatori di morte, si colmino i granai sorgenti di vita per milioni di persone che soffrono“.

 

Primi firmatari:

 

Alex Zanotelli  – Moni Ovadia –Luigi Mosca – Michele Carducci – Vittorio Agnoletto – Guido Viale – Mimmo Lucano – Adelmo Cervi

 

Antonella Nappi – Sabina Santovetti – Tiziana Pesce – Ada Donno – Pola Natali Cassola – Agnese Ginocchio – Daniela Padoan – Carolina Pozzo – Claudia Pinelli

 

Cesidio Angelantoni – Angelo Baracca – Moreno Biagioni – Alessandro Capuzzo – Tiziano Cardosi – Adriano Ciccioni – Tonino Drago – Giuseppe Farinella – Renato Franchi – Angelo Gaccione – Francesco Lo Cascio – Alessandro Marescotti – Pierangelo Monti – Renato Napoli – Giuseppe Natale – Enrico Peyretti – Mimmo Rizzuti – Oliviero Sorbini  –  Luciano Zambelli

 

Coordinamento politico-organizzativo:

Alfonso Navarra – Fabrizio Cracolici – Laura Tussi – Disarmisti Esigenti, promotori di XR PACE (cell. 0039-340-0736871 email alfonsonavarra@virgilio.it)

Antonia Sani – Giovanna Pagani – Fabrizia Sterpetti – WILPF Italia

 

Con l’adesione di:

 

RETE LEGALITA’ PER IL CLIMA

COMITATO FERMIAMO LA GUERRA – FIRENZE

LEGA PER IL DISARMO UNILATERALE

KRONOS PRO NATURA

 

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