L’agave è una pianta non molto conosciuta nelle nostre zone ma può essere coltivata anche in vaso senza grandi difficoltà. Andiamo a conoscere come coltivare l’agave, quale terreno predilige, l’irrigazione e l’esposizione corretta. Inoltre scopriamo i tanti usi della pianta del agave e le proprietà salutari.

 

Agave: proprietà e coltivazione della pianta

L’agave è una pianta succulenta della famiglia delle agavaceae e del genere agave ne esistono più di 300 specie differenti. Sono originarie dell’America centro-settentrionale anche se alcune specie si sono acclimatate nel bacino Mediterraneo. Le sue dimensioni variano da 50 centimetri a più di un metro e mezzo di altezza; le foglie sono grandi, carnose e tozze, raggruppate in una rosetta basale e molto spesso appuntite con una spina all’apice e spine anche lungo il margine della foglia; i fiori sono a pannocchia e lo stelo del fiore può essere alto da 4 a 8 metri.

È interessante sapere che la fioritura impiega molto tempo, infatti le piante devono diventare “adulte” e la maggior parte delle agavi prima di fare il primo fiore può metterci 8 anni, mentre alcune varietà più rare anche 40 anni. Per le agavi perenni la fioritura diventa un momento del proprio ciclo vegetativo, mentre le piante di agave monocarpiche, una volta avvenuta la fioritura, muiono lasciando il proseguimento del proprio patrimonio genetico ai semi del frutto sviluppatosi dal fiore. Tra le agavi più conosciute ricordiamo l’agave marmorata, l’agave aloe, l’agave gigante, l’agave vittoria e l’agave americana.

Proprietà dell’agave

L’agave è utilizzata come pianta medicinale sin dai tempi antichi soprattutto nella medicina tradizionale dell’antico Messico e dell’America centro-settentrionale.

Le sue proprietà sono essenzialmente legate alla ricchezza di principi attivi presenti nelle foglie o nel fiore; principalmente è utilizzata come purgante e lassativo nelle situazioni di stipsi e blocchi intestinali.

Inoltre è utile come prevenzione all’osteoporosi e al diabete per la presenza di sostanze che regolano il trasporto dei sali minerali e degli zuccheri nel circolo sanguigno.

La sostanza responsabile è l’inulina, un carboidrato capace di abbassare il colesterolo, di sostenere l’attività del sistema immunitario e, avendo un basso indice glicemico, di tenere sotto controllo il diabete.

La presenza di sali minerali e oligoelementi fanno diventare l’agave un ricostituente di minerali essenziali e in particolare di ferro, di calcio e di magnesio.

Inoltre i carboidrati contenuti nell’agave sono capaci di aumentare l’assorbimento del calcio ed è per questo che viene consigliata in caso di osteoporosi e per le donne oltre i 50 anni che sono più a rischio di questa patologia.

Inoltre questi carboidrati e fibre sono dei valenti probiotici che aiutano la flora intestinale permettendo così una migliore digestione e una riduzione della produzione di gas intestinali.

Come coltivare l’agave

L’agave è una pianta rustica nei paesi di origine, mentre nelle zone dove si è acclimatata può perdere un po’ di resistenza proprio a causa di un clima non idoneo alla sua crescita. Poiché ama l’esposizione a pieno sole è essenziale che sia collocata in una posizione di massima luce e vuole protezione dal vento e dalle brezze forti. La coltivazione in vaso è possibile ed è consigliata proprio per poterla meglio riparare nei momenti in cui la temperatura esterna si abbassa. Per alcune varietà di agavi è possibile la coltivazione a terra e in inverno sarà comunque consigliato proteggere con tessutonontessuto.

Il terreno adatto per le agavi è sicuramente un terriccio per le cactacee con aggiunta di un po’ di sabbia visto che le fini e lunghe radici crescono meglio in un terreno sciolto. La coltivazione in vaso è spesso la più utilizzata e sarà necessario il rinvaso dell’agave ogni primavera per le piante di grandi dimensioni, mentre per le piante a crescita più lenta e di dimensioni più piccole sarà possibile rinvasare ogni 3 o 4 anni.Come materiale del vaso è consigliato la terracotta perché permette di mantenere una migliore condizione termica e idrica oltre a una stabilità maggiore data dal peso.

Le irrigazioni sono necessarie nel periodo vegetativo della pianta al inizio della primavera e sarà da valutare anche qualche annaffiatura durante i momenti più caldi, mentre da settembre in poi le innaffiature potranno ridursi gradatamente.

Non serve bagnare molto l’agave, è sufficiente che il terreno sia umido e tra una innaffiatura e la successiva dovremo aspettare sempre che il terreno sia asciutto perché l’agave non sopporta i ristagni di acqua. Ricordate di non bagnare la piante e soprattutto le foglie basali e di non lasciare acqua nel sottovaso per abbassare il rischio di ristagni d’acqua non graditi alla pianta: se rimane acqua tra le foglie aumenta il rischio di malattie fungine e marcescenze o muffe. In generale comunque l’agave non ha grandi necessità di acqua essendo una succulenta abituata alla siccità nelle terre in cui è originaria.

Altri usi dell’agave

L’agave viene anche utilizzata per l’estrazione del famoso succo d’agave che è poi trasformato in sciroppo d’agave, un dolcificante naturale solubile molto appezzato per la facilità di sciogliersi anche in acqua fredda.

Il succo del agave è di colore chiaro quasi trasparente, dolce e leggermente vischioso. Lo sciroppo d’agave sta avendo una sempre maggiore commercializzazione anche in Italia perché è facile da utilizzare ed è particolarmente adatto alla produzione dei dolci.

Il suo uso è sicuramente da preferirsi allo zucchero bianco raffinato sia per il suo indice glicemico che per le sue proprietà, ma comunque bisogna controllarne l’assunzione essendo sempre un dolcificante molto ricco in fruttosio. Indicativamente 75 gr di sciroppo di agave dolcificano come 100 gr di zucchero.

Purtroppo poi, l’estrazione e la grande richiesta di questo prodotto stanno rendendo lo sciroppo d’agave meno naturale e più commerciale abbassando così la qualità e le sue proprietà; leggere l’etichetta è la migliore garanzia per scegliere uno sciroppo di agave di alta qualità!

Curiosità sull’agave

Anticamente nella civiltà azteca da questa pianta si estraevano bevande alcoliche; la produzione di bevande a base di agave come la Tequila, le pulque e il mezcal sono usatissime in Messico, nell’America centro-settentrionale e attualmente sempre più conosciute in tutto il mondo.

Un altro uso molto noto nelle terre in cui è originaria è la sua trasformazione in tessuto vegetale: la fibra estratta è molto resistente e viene utilizzata persino per la creazione delle amache e dei cappelli simili a quelli di paglia.

Qua trovate l’articolo originale.

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