Tema del concorso: TERRA ti ascolto
La Terra è la nostra casa ed allo stesso tempo il substrato fertile da cui nasce la vita. Sia il Suolo che il Mondo ci stanno inviando dei messaggi, a volte un vero grido d’allarme. Tutti noi dobbiamo metterci in condizione di ascolto, non possiamo rimanere sordi facendo finta di niente

I VINCITORI
CATEGORIA BIANCO E NERO

1° CLASSIFICATO : VITTORIO CUCINI
2° CLASSIFICATO : PAOLA MALCOTTI
3° CLASSIFICATO : LORENZO FONTANELLA

CATEGORIA COLORE

1° CLASSIFICATO : ENZO RIGHESCHI
2° CLASSIFICATO : NICO PROVVEDI
3° CLASSIFICATO : SALVATORE RENNA

CATEGORIA «TEMA»
CATEGORIA 1° CLASSIFICATO : SALVATORE RENNA

GLI ORGANIZZATORI RINGRAZIANO TUTTI I
PARTECIPANTI PER L’ALTO LIVELLO DEI LAVORI PRESENTATI

 

 

Dopo un paio di mesi ecco il verdetto della giuria sulle opere pervenute al concorso dal Tema Terra ti ascolto, Come abbiamo scritto in occasione del lancio del concorso l’intento era di porre i concorrenti in relazione con l’idea che, per superare la crisi ambientale, sia necessario muoversi in due direzioni convergenti: riconnettersi con la Natura ed allo stesso tempo ripensare i paradigmi dell’attuale modello di sviluppo. Per fare ciò è importante attivare la dimensione di ascolto sia fuori che dentro di noi. I lavori pervenuti dai 27 partecipanti hanno colto nel loro insieme il significato dell’invito fatto. Facendo sfilare, uno dopo l’altro, gli scatti è forte la sensazione di quanto sia importante l’arte del fotografare per poter comunicare in modo profondo e mai banale le emozioni.
Gli scatti hanno colto e fatto emergere i pensieri più attuali del nostro tempo, il degrado dell’ambiente, il bisogno di stare in natura, il bisogno di esplorare terre lontane, il piacere di sentire i molti suoni della natura, la capacità di osservare e ascoltare.
Il degrado dell’ambiente viene raccontato in tutta la sua urgenza senza se e senza ma, utilizzando la tecnica del bianco e nero, in alcuni scatti, per caratterizzare l’immagine nella sua crudezza. Eppure, questa è la magia della fotografia, le immagini sono delle narrazioni, ci raccontano molto su ciò che è avvenuto prima dello scatto e su ciò che seguirà lo scatto e ci prendono per mano con eleganza e determinazione invitandoci a non distogliere lo sguardo.
In alcune immagini il bisogno di stare in natura è di tale intensità da rappresentarsi volendo diventare una cosa sola con foglie, fiori, rocce, acqua, profumi, un po’ come ninfe portatrici di legami divini. Legami con altri luoghi e mondi che ci invitano a riflettere sulla dimensione cosmica dell’esistenza, la dimensione che dovrebbe in qualche modo farci comprendere lo stretto legame con il tutto.
Di straordinaria intensità sono le immagini di territori lontani, di ecosistemi naturali unici e fragili che vanno percorsi in punta di piedi, assaporandone la bellezza e portandosi a casa la gioia di essere donne e uomini di un pianeta straordinario.
La dimensione planetaria viene controbilanciata da un’ampia serie di immagini di grande bellezza che ci raccontano dei nostri compagni di viaggio non umani, uccelli, mammiferi e alberi, portando davanti ai nostri occhi la biodiversità che ci circonda senza la quale saremmo nulla.
Bene quindi! Alziamo al cielo questa nostra terra, non mettiamola in una bottiglia di plastica, o imbrattiamola di spray, cogliamo l’invito a sederci sul colle a riflettere ed ascoltiamo l’urlo che viene dalla natura: “LASCIATEMI VIVERE!»”. Grazie a tutti voi che ci avete donato le vostre immagini e fatto partecipi dei vostri pensieri. Pietro Zanotti

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