È possibile avere piante più rigogliose modificando la loro capacità di adattarsi ai livelli di illuminazione. Queste modifiche potrebbero essere introdotte nelle piante coltivate, per aumentare la quantità di cibo prodotto.

Per l’esperimento sono state usate piante di tabacco. Il team di Stephen Long ha manipolato il dna delle piante per intervenire su un meccanismo chiamato quenching non fotochimico o npq.

L’npq permette alle piante di difendersi dall’eccesso di luce. Infatti, spesso le piante riescono a trasformare in energia chimica solo una parte dell’energia luminosa. La parte in eccesso viene dissipata sotto forma di calore tramite l’npq. Senza questo meccanismo le foglie sarebbero danneggiate dalla troppa luce. Dopo un periodo di tempo, di minuti o anche ore, le piante spengono il meccanismo protettivo.

Tuttavia, il tempo di riattivazione è piuttosto lungo e non permette alle piante di rispondere velocemente alle fluttuazioni delle condizioni luminose. Per esempio, se il sole viene coperto dalle nuvole, le piante continuano a rimanere con il sistema npq attivato, che limita la capacità di fotosintesi.

I ricercatori hanno quindi creato piante di tabacco transgeniche con un sistema npq più reattivo, ottenendo tempi di riattivazione della fotosintesi più brevi e una maggiore produttività. Dalle prove effettuate emerge che la crescita delle piante gm è aumentata del 14-20%.

Secondo lo studio pubblicato su Science, questa modifica potrebbe aumentare la produttività delle colture. Finora sono state sviluppate piante transgeniche capaci di resistere ai parassiti, alle malattie e agli erbicidi, ma non si era ancora intervenuti sulla fotosintesi.

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