Carissimi Amici della Natura,

come scritto nel nostro statuto, il GIAN intende contribuire a costruire una società migliore in cui tutti gli esseri umani godano di pari diritti e di pari opportunità e ne ritiene condizioni indispensabili la pace, la non violenza, la tutela dell’ambiente e la giustizia sociale. Abbiamo vissuto quindi con sgomento e apprensione gli ultimi gravi e violenti episodi di razzismo da cui sentiamo la necessità di prendere distanza con forza. 

Giusto una settimana fa, il 31 maggio, 5 colpi di pistola venivano sparati verso il domicilio di alcuni rifugiati a Collebeato (BS) https://www.adl-zavidovici.eu/2020/06/03/collebeato-2-giugno-2020/  per un atto di vile intimidazione sufficiente a far rivivere loro la violenza e la paura che ha caratterizzato il loro “viaggio” verso l’Italia e, con ogni probabilità, del loro paese d’origine. Questo episodio, inoltre, ci fa capire quanto la nostra società sia prossima a partorire episodi come quelli americani come la morte di George Floyd. 

La morte di quest’ultimo ci mostra chiaramente la scarsa considerazione per la vita umana generata dalla discriminazione razziale, con quei nove interminabili minuti in cui un poliziotto preme il proprio ginocchio sul collo dell’afroamericano. Queste sono state le sue ultime parole

«È la mia faccia, amico
non ho fatto nulla di grave, amico
ti prego
ti prego
ti prego non riesco a respirare
ti prego amico
qualcuno mi aiuti
ti prego amico
non riesco a respirare
non riesco a respirare
ti prego
(parte non comprensibile)
amico non respiro, la mia faccia
devi solo alzarti
non riesco a respirare
ti prego, un ginocchio sul mio collo
non riesco a respirare
merda
lo farò
non posso muovermi
mamma
mamma
non ce la faccio
le mie ginocchia
il mio collo
sono finito
sono finito
sono claustrofobico
mi fa male lo stomaco
mi fa male il collo
mi fa male tutto
un po’ d’acqua, o qualcosa
vi prego
vi prego
non riesco a respirare, agente
non mi uccidere
mi stanno ammazzando
ti prego, amico
non riesco a respirare
non riesco a respirare
mi stanno ammazzando
mi stanno ammazzando
non riesco a respirare
non riesco a respirare
per favore, signore
ti prego
ti prego
ti prego non riesco a respirare»

 

 

 

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