Sono appena tornata da un viaggio in India durante il quale ho visitato il progetto realizzato da Maria Pia, presidente dell’associazione Magia Verde, che dopo tanti anni è fiorito in diversi settori coinvolgendo tante persone e attività differenti, da far veramente riflettere quanto la forza di una sola donna possa essere talmente trascinante e aggregante da creare un così meraviglioso mosaico di crescita e sviluppo in mezzo a un deserto umano e ambientale quale è il Tamil Nadu e l’India in generale. Ma andiamo per gradi. Dette alla rinfusa le cose che ho visto e visitato sono:

  • uno splendido giardino con circa 400 piante con proprietà curative che nelle mani di Maria Pia prosperano rigogliose a dispetto del clima e dell’esposizione del terreno
  • un progetto di adozioni a distanza,
  • quattro dopo scuola per aiutare i bambini a studiare,
  • una sartoria dove si insegna il mestiere con corsi annuali alle donne,
  • il progetto di microcredito per contrastare lo spaventoso fenomeno dell’usura con piccoli gruppi di auto aiuto di donne che mettono assieme il denaro guadagnato con la sartoria e lo prestano senza interesse
  • campi di salute nei villaggi con un medico della tradizione Sidda che distribuisce le cure
  • distribuzione di piante medicinali da coltivare nei villaggi come prontuario farmaceutico.

Oltre a questo esiste e viene mantenuto il suo ashram Shivapryia che per motivi burocratici indiani al momento ha dovuto interrompere l’ospitalità di volontari, ma che comunque ospita una famiglia indiana che lavora per mantenere l’orto botanico, le mucche e la struttura in buone condizioni.
Restare qualche ora sotto la sua veranda significa assistere a un andiriviene di gente che viene a salutare o chiedere qualcosa. Si tratta di gente dei villagi di paria oppure bambini che Maria Pia ha cresciuto nell’ashram e che sono diventati adulti riuscendo a farsi una famiglia propria. Sono persone con delle vite alle spalle veramente crude, difficilissime, che devono la loro vita ed il loro riscatto ai progetti di Maria Pia e alla sua cura nell’educazione. E’ proprio grazie all’educazione che in queste persone si è potuto verificare da adulte una certa apertura mentale, l’amore per l’ambiente e le piante, una piccola capacità previsionale, gestionale …insomma tante piccole doti che nel deserto dei senza casta fanno davvero la differenza. Ho avuto il piacere di avere come guida e autista un ex bambino di Maria Pia che mi ha accompagnato a visitare i templi, le cascate e un parco naturale. Ebbene, questo ragazzo si è sposato e ha due bambini, grazie a Magia Verde ha avuto il contributo per acquistare mezza casa e l’adozione a distanza dei suoi due bambini. Da parte sua si è impegnato per acquistare un risciò con il quale spera di poter ripagare il debito e mantenere la famiglia. Mandekan, il suo nome, mi ha portato a visitare la sua casa (una stanza pulita e tenuta con ordine con una amaca al centro per i bambini e un letto di legno per lui e sua moglie) e con orgoglio mi ha mostrato le piante che coltiva in una aiuola dietro casa: pomodori e piante curative. Questo ragazzo mi ha portato in giro con pazienza e allegria, mi ha spiegato in inglese (una rarità trovare qualcuno che parla inglese in quella zona) ogni piccolo altare, nicchia e luogo sacro che incontravamo sul cammino, ai templi, alle cascate. Non è detto che riesca a pagare il debito perchè gli strozzini qui sono terribili. Suo fratello è senza denti perchè è stato picchiato per un debito che aumentava di mese in mese, ma lui è fiducioso e positivo di farcela. Credo che sia davvero un esempio da incoraggiare!
Ho visitato i doposcuola e ogni volta sono stata accolta con canti, preghiere e performance dei bambini in mio onore. Mi chiedevano un discorso…mi sono sentita in imbarazzo, ma l’unica cosa che mi sentivo di dire era di continuare a studiare, continuare così, continuare a cercare e coltivare le proprie doti. Credo che il progetto di Magia Verde sia sostenuto da una mano invisibile che riversa a piene mani, tra tante difficoltà, un sostegno particolare di grazia. E pensare che a questi ragazzi era vietato perfino di pregare e infatti in ogni dopo scuola vi è un piccolo altare dove con orgoglio cantano inni in sanscrito!
Mi ha infine colpito l’intento del progetto di promuovere l’amore per le piante e la natura che è così maltrattata. Conservare piante in estinzione, spazzate via dall’inquinamento, dai cambiamenti climatici ma anche dalla diffusione delle cure alternative in occidente sempre più famelico di rimedi ayurvedici e incurante della rapina floreale in atto in India, porre un argine e lanciare un messaggio di allerta è una delle missioni portate avanti dal progetto. Credo che tutto ciò sia da sostenere e soprattutto c’è da sperare che il lavoro avviato possa trovare una continuità anche quando Maria Pia andrà giustamente in pensione!
In questo momento, proprio per mantenere in vita il progetto e acquisire fondi, Maria Pia organizza dei viaggi per accompagnare le persone in India che vogliano unire alla scoperta delle bellezze del posto anche luoghi particolari non accessibili al turismo comune (penso a un tempio circondato dalle tigri su una roccia alla sommità di una montagna che è accessibile solo per motivi di culto dove Maria Pia mi ha portato grazie a un permesso speciale che lei possiede in quanto moglie di un sadu, un religioso shivaista) e anche alla scoperta delle realtà di vita locali e della gente coinvolta in progetti di sviluppo, unendo pratiche di yoga e meditazioni in luoghi sacri antichi..
Oltre a questo Maria Pia ha avviato un progetto gemello in Guatemala, la scuola della felicità, con intenti simili e parimenti porta le persone in visita a questo straordinario paese senza percorrre sentieri comuni, alla scoperta della cultura e della spiritualità delle popolazioni indigene che tanto sanno di cure con le piante e di sciamanesimo.
I gruppi di persone a cui fin’ora si è rivolta sno di età compresa tra 45 e 70 anni circa (ha tarato i viaggi mettendo sistemazioni comode e tappe non stancanti), ma può fare da guida anche anche in viaggi più avventurosi con persone disposte a cose più spartane.
Il ricavato di questi viaggi va a sostegno dei progetti in India e in Guatemala

 

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