Scoppia un incendio in un bosco e tutti gli animali cominciano a portare dell’acqua per spengerlo. Una formica porta verso l’incendio una sola goccia e quando le viene fatto notare che la sua piccola goccia nulla potrà contro il potente incendio lei risponde che sta portando tanta acqua quanto glielo consentono le sue possibilità e che comunque anch’essa, insieme all’acqua di tutti gli altri animali, contribuirà a spengere l’incendio.
Cito (con varie imprecisioni) questa storiella perché sono consapevole che certe problematiche come il surriscaldamento climatico sono di portata talmente ampia che un uomo solo, o pochi, non vi possono porre rimedio. Quello che possiamo fare è dare ognuno il proprio piccolo contributo, sperando che sempre più persone facciano come noi. Un’altra riflessione (molto cinica) è che la posta in gioco economica è troppo alta (combustibili fossili, colture, allevamenti, trasporti, ecc.) perché le grandi potenze mondiali e le grandi industrie cambino le loro politiche per salvaguardare l’ambiente. Ritengo, quindi, che la guerra contro i ‘giocatori’ che stanno rovinando il nostro pianeta debba essere giocata sul loro stesso campo, ovvero il denaro. Si devono seguire logiche puramente commerciali e di opportunismo al fine di rendere non profittevoli le scelte che questi giocatori effettuano. Esempio: anche in seguito alla futura e biasimevole approvazione del TTIP, probabilmente giungeranno in Italia tonnellate di cibo dagli USA, cibo pieno di OGM, di scarsa qualità e per il cui trasporto sono stati usati aerei e navi, dall’impronta CO2 elevata. Cosa fare nel nostro piccolo? Beh, se sempre più persone boicottassero queste merci prediligendo invece i prodotti locali (o almeno italiani, visto che siamo fortunati a stare in una terra così ricca!) alla fine le grandi compagnie che esportano/importano questi prodotti si renderebbero conto che non c’è più guadagno e li ritirerebbero dal mercato o cercherebbero di andare incontro a consumatori più consapevoli. Probabilmente immetterebbero sul mercato nuove schifezze, ma il consumatore avrà sempre il potere di scegliere e di boicottare. Le grandi lobby seguiranno sempre la strada del denaro e del guadagno. Idem per gli allevamenti, che sono responsabili per una buona fetta di emissioni di gas serra: se tutti limitassimo il consumo di carne, gli allevamenti sarebbero considerati un business poco redditizio e magari potrebbero reinventarsi in attività più sostenibili. E i trasporti? In Italia si incentiva molto il trasporto su gomma (forse a causa del business del petrolio?) e possibilmente a benzina e si scoraggia il metano (sulla A1 è presente un solo distributore di metano tra Milano e Firenze..). Che fare? Scegliere auto a metano o ibride e acquistare prodotti a filiera corta che non fanno su e giù per l’Italia su tir inquinanti. E’ poco sostenibile acquistare il prosciutto che è fatto con carni che vengono da tutta Europa, come anche far venire qui in Italia frutti esotici che fanno il giro del mondo…La nostra Italia è così fertile e ricca da poterci dare ogni sorta di prelibatezze. A questo scopo, molti cittadini si riuniscono in Gruppi di Acquisto Solidale (GAS), un’esperienza che raccomando vivamente…
Il mio consiglio, quindi, è quello di concentrarci sulle piccole, grandi scelte di ogni giorno, ricordandoci che solo aumentando la consapevolezza tra le persone e diffondendo la verità si potrà pian piano fare la differenza.

Cristina per la Sezione di Volterra

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