20151205-lettera
Alla cortese attenzione dell’
Assessore Regionale  all’Ambiente
Consiglio Regionale della Lombardia
Claudia Maria Terzi
Piazza Città Lombardia,1
20124 MILANO

Oggetto: Parco dell’Adamello  (BS)

Egregio Assessore Terzi
con la presente, i sottoscritti Anna Maria Basché e Guido Cenini a nome del Comitato per la salvaguardia del Parco dell’Adamello, composta da varie Associazioni impegnate nella tutela e nella valorizzazione del territorio (in allegato l’elenco delle associazioni aderenti al Comitato),  la informano di aver fatto richiesta di audizione presso la 8^ Commissione Consiliare Agricoltura, montagna, foreste e Parchi, ex articolo 43 del Regolamento Generale del Consiglio Regionale della Lombardia, per esplicare le nostre osservazioni.

In attesa di essere ricevuti in Commissione, ci rivolgiamo a Lei per illustrare la nostra posizione nella speranza di essere presi in seria considerazione.
Con la presente le scriventi Associazioni esprimono una forte contrarietà in merito alla proposta avanzata dal Comune di Breno (BS) in merito alla riperimetrazione dell’area del Parco Naturale con conseguente riduzione della stessa di circa 102 ettari (6.4% circa del totale). La Comunità Montana di Valle Camonica ha poi deliberato a maggioranza a favore della riperimetrazione. La riduzione dei confini del Parco è stata avanzata dal Comune di Breno per assecondare una richiesta dei cacciatori del Comprensorio Alpino di Caccia C3.
Pur riconoscendo la difficile leggibilità dell’attuale confine che non segue elementi territoriali riconoscibili, si evidenzia che anche il nuovo confine proposto riproporrebbe sostanzialmente le medesime problematiche e che tale incertezza verrebbe ovviato solo portando il confine meridionale del Parco Naturale – tra la località Bazena e la località Cadino della Banca – in corrispondenza della strada ex SS 345., che collega la Valle Camonica alla Val Trompia ed alla Val Sabbia.
Inoltre, è da sottolineare che la proposta del Comune di Breno interessa un’area di notevole valenza naturalistica e che l’esclusione di tale area sarebbe in contrasto con le prescrizioni (come da nota F1.2012.0018753 inviata da Regione Lombardia alla Comunità Montana il 27.09.2012) che prevedono la possibile estrazione di porzioni di territorio sottoposto a vincoli di tutela solo in accertata presenza della perdita dei fondamentali requisiti naturalistici.
L’area in questione infatti è importante (vocazione alta) per la Coturnice (Alectoris graeca) e il Gallo forcello (Tetrao tetrix) – entrambe specie in Allegato I della Direttiva 2009/147/CE concernente alla conservazione degli uccelli selvatici e il cui status di conservazione nel Parco viene classificato nel Piano di Gestione della ZPS IT 2070401 Parco Naturale dell’Adamello (adottato con deliberazione assembleare n.11 del 26/04/2013 della Comunità Montana di Valle Camonica) come “non favorevole – inadeguato”- così come per la Lepre variabile (Lepus timidus).

In tal senso ricordiamo che per le specie di galliformi citate viene stimata una consistenza numerica nel territorio del Parco già molto inferiore a quella potenziale e pertanto emerge l’assoluta necessità – anche per soddisfare gli impegni comunitari di conservazione delle specie che qualificano la ZPS – di mantenere ed ampliare la tutela di zone strategiche come quella in questione che ha un’eccezionale valenza anche per specie quali Aquila reale (All. I Direttiva 2009/147/CE concernente alla conservazione degli uccelli selvatici), Pernice bianca (All. I, All. II/1, All. III/2 della Direttiva 2009/147/CE concernente alla conservazione degli uccelli selvatici), Capriolo e Marmotta.
Si ricorda inoltre che la zona oggetto di richiesta di stralcio è attualmente classificata come Sito di Importanza Comunitaria (SIC IT 2070006 Pascoli di Crocedomini-Alta Val Caffaro) e come Zona di Protezione Speciale (ZPS IT 2070401 Parco Naturale dell’Adamello) a sottolineare come tale zona sia ritenuta importante sotto il profilo naturalistico anche a livello nazionale e comunitario.
Oltre a ciò ricordiamo che tale ambito – ricompreso nel SIC “Pascoli di Crocedomini-Alta Val Caffaro“ – è caratterizzato da particolari fenomeni geologici e carsici unici nel Parco dell’Adamello, che conferiscono alla zona una notevole diversificazione di biotipi e paesaggi e qui vede la presenza di specie botaniche endemiche e rare (Pulsatilla alpina subsp. alpina e subsp. apiifolia, Cerastium uniflorum, Pedicularis kerneri, Anemone narcissiflora, Anemone baldensis, Artemisia umbelliformis, Fritillaria tubaeformis). Difatti nella parte meridionale del Parco si riscontra la presenza contemporanea delle tre grandi famiglie litologiche, le magmatiche intrusive (granito e tonalite), le sedimentarie (calcari e dolomie) e le metamorfosate (marmo saccaroide) che permettono l’esistenza in superficie di una flora di altissima qualità, studiata ogni anno da studenti di università straniere, la cui presenza è ormai una costante nell’area interessata alla riduzione.
Si prega di considerare, inoltre, che già allo stato attuale le densità delle popolazioni di fauna alpina in Valle Camonica sono tra le più basse delle Alpi – in netta contrapposizione con quanto rilevato nel vicino Trentino, appena al di là dei confini regionali – a causa di un prelievo venatorio sostenuto che si accompagna ancora a diffusi fenomeni di bracconaggio.
Ricordiamo che la presenza, e quindi la possibilità di osservare, fauna selvatica è una delle principali motivazioni che spingono i turisti a visitare il Parco dell’Adamello e più in generale la Valle Camonica (il turismo naturalistico è uno dei pochi settori economici in crescita anche in questi periodi prolungati di diffusa crisi economica) e che la ricaduta economica del turismo in zone marginali e disagiate potrebbe costituire una delle poche possibilità per sviluppare economie locali sostenibili importanti per la qualità della vita delle comunità locali.
Da notare poi che la Comunità Montana di Valle Camonica ha chiesto all’Ufficio tecnico del Parco dell’Adamello di esprimere un parere, consegnato in data 3 marzo 2015 e redatto dal Direttore Dario Furlanetto, dal quale si evince l’importanza naturalistica dell’area in esame e quindi si esprime parere negativo allo stralcio di 102 ettari. Anche in questo documento viene consigliato di utilizzare come confine la ex SS 345, opzione che peraltro eviterebbe in futuro qualunque ulteriore dubbio sui confini.
Segnaliamo, inoltre, che una modifica a ribasso della superficie di un’area protetta caratterizzata da alti livelli di biodiversità sulla base di una banale promessa elettorale costituirebbe un pericolosissimo precedente che aprirebbe la strada a decine di altri tentativi analoghi, con il risultato di minacciare la tenuta del già precario sistema regionale di aree protette. In un’epoca nella quale sempre più chiaramente si evince lo stretto rapporto tra livelli di biodiversità, servizi ecosistemici, clima, economia e qualità della vita delle comunità locali, la Lombardia, che ebbe il merito di fare scuola su scala nazionale in relazione alla tutela del proprio patrimonio ambientale e territoriale mediante l’istituzione di aree protette regionali, passerebbe così alla storia per aver dato il via allo smantellamento del sistema di parchi in virtù di interessi molto particolari e a danno dell’interesse generale e delle generazioni future.
Chiediamo pertanto a Lei di approfondire attentamente il tema in questione per una seria riflessione che porti a riconsiderare la riduzione dell’area a Parco per motivi di paletti e di confini non ben individuabili con nessuna motivazione naturalistica alle spalle se non quella di soddisfare le richieste dei cacciatori. La soluzione da noi proposta di individuare la strada provinciale può essere una conclusione corretta alla diatriba sui confini del Parco.
Vogliamo che Lei sappia che siamo comunque intenzionati a portare la questione a livello di Commissione Europea.
RingraziandoLa per la gentile attenzione, Le porgiamo distinti saluti.

Per il comitato

Anna Maria Basché                   Guido Cenini

UOMO E TERRITORIO PRO NATURA  –  Alessia Chiappini
LEGAMBIENTE VALLECAMONICA  –  Guido Cenini
GRUPPO ITALIANO AMICI DELLA NATURA   –  Italo Bigioli
ITALIA NOSTRA Sezione di Vallecamonica  –  Anna Maria Basché
ASSOCIAZIONE NATURALISTICO-CULTURALE NON PROFIT LOntànoVerde  –  Moira Troncatti
TAM COORDINAMENTO CAI VALLECAMONICA SEBINO  – Sandro Gianni
CONFERENZA STABILE DELLE SEZIONI E SOTTOSEZIONI CAI DI VALLECAMONICA E SEBINO – Franco Capitanio
CAI CEDEGOLO  – Claudio Gelmini
BIODISRETTO VALLECAMONICA – Silvia Barbuti
OSSERVATORIO TERRITORIALE DARFENSE – Rosa Pedersoli
OSSERVATORIO TERRITORIALE EDOLESE – Dario Sonetti

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